i sintomi dell' ansia

Sei un ansioso inward o outward?

L’ansia è una delle esperienze più comuni e complesse della vita umana. Tutti, almeno una volta, abbiamo provato quella stretta allo stomaco, la mente che corre senza freni o il senso di pericolo imminente, anche quando non c’è una vera minaccia. Tuttavia, non tutte le ansie sono uguali. In particolare, l’ansia può declinarsi a partire da due modalità di essere emotivamente situati: quella “inward” e quella “outward”. Queste due modalità di ansia, sebbene accomunate dalla stessa tensione emotiva, differiscono profondamente per il modo in cui l’individuo si relaziona con il proprio mondo interno ed esterno. Scoprire se sei un ansioso inward o outward non è solo un esercizio interessante, ma può rivelarsi fondamentale per comprendere meglio te stesso e il modo in cui affronti la vita. E tu, in quale di queste tue forme ti riconosci?  

Ansia “inward”: in viaggio verso l’interno

L’ansia inward è caratterizzata da una focalizzazione intensa verso il proprio corpo e il mondo interno. Le persone che vivono l’ansia in questa modalità tendono a rimuginare costantemente sui propri pensieri, emozioni e sensazioni fisiche. È come se vivessero in un continuo dialogo interiore, spesso critico e poco compassionevole.

Immagina di essere al centro di una stanza piena di specchi. Invece di guardare verso l’esterno, la tua attenzione è catturata dai riflessi, che rimandano incessantemente immagini di te stesso. L’ansia inward funziona in modo simile: tutto ciò che accade viene filtrato attraverso la lente del sé.

Caratteristiche principali dell’ansia inward

Ipervigilanza corporea: le persone inward analizzano ogni segnale del proprio corpo e lo interpretano erroneamente come sintomo di una malattia o di malessere

Autosvalutazione: il giudizio verso se stessi è spesso molto severo. Chi vive quest’ansia tende a sentirsi inadeguato o incapace.

Sensibilità emotiva: le emozioni vengono vissute in modo intenso, ma spesso è difficile riconoscerle, esprimerle o condividerle.

Paura del giudizio interno: più che temere ciò che pensano gli altri, l’ansioso inward teme di non essere all’altezza dei propri standard.

 

Il lato positivo dell’ansia inward

Nonostante l’ansia inward possa sembrare paralizzante, ha anche un aspetto positivo. Le persone inward tendono a essere riflessive, empatiche e attente ai dettagli. Questa sensibilità può renderle ottimi ascoltatori e capaci di cogliere sfumature che altri trascurano.

 

Ansia “outward”: il focus sull’esterno

Se l’ansia inward guarda verso l’interno, quella outward si proietta verso l’esterno. In questo caso, l’individuo è iperfocalizzato sul mondo che lo circonda, sulle aspettative degli altri e sui segnali sociali. L’ansioso outward vive con la costante preoccupazione di come viene percepito dagli altri e di come le sue azioni potrebbero influenzare l’ambiente circostante.

Immagina di essere su un palco con migliaia di occhi puntati su di te. Anche il minimo errore potrebbe essere notato e giudicato. Questa è la sensazione dominante per chi sperimenta l’ansia outward: una continua esposizione al giudizio degli altri.

 

Caratteristiche principali dell’ansia outward

Preoccupazione per il giudizio altrui: il timore di essere criticati o non accettati è una costante.

Conformismo sociale: gli ansiosi outward cercano di adattarsi alle aspettative degli altri, spesso a scapito dei propri bisogni.

Ipervigilanza: c’è un’attenzione costante ai segnali sociali, come il tono di voce o le espressioni facciali altrui, che vengono interpretati come possibili minacce.

Dipendenza dall’approvazione: l’autostima di queste persone dipende in larga misura dal feedback degli altri.

Un esempio tipico di ansia outward potrebbe essere la preoccupazione di fare una brutta figura durante una presentazione lavorativa. L’individuo si concentrerà sui dettagli esteriori – il modo in cui parla, si muove o viene percepito – temendo che un errore possa compromettere la sua immagine sociale.

 

Il lato positivo dell’ansia outward

Anche l’ansia outward ha i suoi vantaggi. Le persone outward tendono a essere socialmente abili, attente alle dinamiche interpersonali e spesso molto generose. La loro capacità di adattarsi al contesto li rende spesso apprezzati in ambienti collaborativi.

 

Inward e Outward: due facce della stessa medaglia? 

Nonostante inward e outward sembrino opposti, in realtà sono due manifestazioni della stessa vulnerabilità. Entrambe nascono da un’ipersensibilità che rende difficile gestire l’incertezza e il senso di minaccia, sia interna che esterna.

È interessante notare che molte persone non rientrano esclusivamente in una categoria. Potresti, ad esempio, sentirti inward in alcune situazioni, come quando rifletti sulle tue scelte, e outward in altre, come durante un evento sociale. Questi due stili possono anche coesistere e influenzarsi reciprocamente.

 

Come distinguere i due stili?

Un modo pratico per capire se la tua ansia è più inward o outward è osservare dove si concentra la tua attenzione nei momenti di stress:

• Se ti preoccupi principalmente dei tuoi pensieri, sentimenti e sensazioni corporee, probabilmente sei più inward.

• Se invece ti focalizzi su come gli altri ti percepiscono, potresti essere più outward.

 

Implicazioni terapeutiche

Comprendere se sei un ansioso inward o outward è fondamentale per intraprendere un percorso terapeutico efficace. Ogni modalità di ansia richiede strategie diverse per essere affrontata.

 

Per l’ansia inward

Auto-compassione: imparare a trattarsi con gentilezza e accettazione.

Scrittura espressiva: tenere un diario per dare voce ai propri pensieri e ridurre il carico mentale.
Ristrutturazione cognitiva: identificare e riconfigurare i pensieri distorti sui segnali del corpo.

 

Per l’ansia outward

Training assertivo: apprendere abilità per esprimere i propri bisogni senza paura del giudizio altrui.

Ristrutturazione cognitiva: identificare e riconfigurare i pensieri distorti sul giudizio degli altri.

 

In conclusione, che tu ti riconosca nell’ansia inward o outward, il primo passo per superarla è prenderne consapevolezza. Spesso, l’ansia è vista solo come un ostacolo da eliminare. Tuttavia, come abbiamo visto, essa può anche riflettere qualità preziose come sensibilità, empatia e attenzione al dettaglio.

Rivolgersi a un professionista della psicoterapia può essere di grande aiuto per approfondire la comprensione di sé e sviluppare strategie per gestire l’ansia in modo più efficace. Ricorda: l’ansia non è un nemico da combattere, ma una parte di te che, se compresa e accolta, può trasformarsi in una preziosa alleata.