Come liberarsi dai sensi di colpa?
Luca* stava tornando a casa dal lavoro quando il telefono vibrò nella tasca.
(*nome di fantasia per tutelare la privacy del paziente)
Guardò lo schermo: sua sorella. Esitò un attimo prima di rispondere. Sapeva già dove sarebbe andata a parare quella chiamata.
“Pronto?”
Dall’altro capo, la voce di sua sorella era carica di tensione. “Luca, mamma è arrabbiatissima con te. Dice che non la chiami da quattro giorni! Sei sparito?”
Eccolo, il solito copione. Per anni, questa frase lo aveva messo in allarme, riempiendolo di sensi di colpa. Si sentiva come un figlio ingrato, un egoista che faceva soffrire sua madre. La sua reazione abituale sarebbe stata quella di scusarsi, di sentirsi in colpa e di richiamarla subito per placare la sua delusione. Ma questa volta, qualcosa era cambiato.
Dal senso di colpa alla consapevolezza
Prima di iniziare il suo percorso di psicoterapia, Luca avrebbe ceduto. Si sarebbe sentito soffocato dall’idea di essere la causa della tristezza della madre. Avrebbe rinunciato ai suoi spazi, ai suoi bisogni, per rassicurarla e sentirsi un “buon figlio”.
Ma ora sapeva qualcosa di fondamentale: i sentimenti di sua madre non erano sua responsabilità.
Crescere con un genitore che fa leva sul senso di colpa per ottenere attenzioni è un’esperienza che molte persone conoscono bene. Quando un genitore trasforma i propri bisogni in un dovere morale per il figlio, la relazione diventa soffocante. Si cresce con la convinzione che il proprio valore dipenda dalla capacità di rendere felici gli altri.
Luca aveva vissuto così per anni, ma la terapia gli aveva aperto gli occhi: non era sbagliato avere confini.
Il momento della scelta
Luca inspirò profondamente e rispose con calma: “Sorella, lo so che mamma è arrabbiata. Ma quattro giorni senza sentirci non è un crimine. Ho avuto i miei impegni, e non posso passare la vita a rassicurarla. Se è triste, deve imparare a gestire le sue emozioni senza aspettarsi che io sia sempre lì a colmare i suoi vuoti.”
Dall’altro lato del telefono, ci fu un attimo di silenzio. Poi sua sorella sospirò. “Sai che non la convincerai mai, vero?”
“Sì, lo so. Ma non è più un mio problema.”
Riconoscere le aspettative irrealistiche
Per la madre di Luca, non sentirlo ogni giorno era una ferita personale. Ma il fatto che lei vivesse la distanza in modo così drammatico non significava che Luca fosse in torto.
Spesso, il senso di colpa nasce perché crediamo di dover soddisfare aspettative irrealistiche degli altri. Ma la verità è che nessuno può essere responsabile della felicità di qualcun altro.
Liberarsi dal senso di colpa non significa diventare insensibili, ma riconoscere i limiti tra ciò che è nostro e ciò che appartiene agli altri.
Il potere della psicoterapia
La psicoterapia aveva aiutato Luca a:
Riconoscere i ricatti emotivi: Frasi come “mi fai soffrire”, “sei egoista”, “non ti importa di me” erano modi per manipolarlo e non rappresentavano la realtà.
Accettare di deludere le aspettative degli altri: Non era possibile rendere felice sua madre a ogni costo, e lui aveva il diritto di vivere senza il peso del suo malessere.
Creare confini sani: Dire di no, senza sentirsi in colpa, e stabilire quanto tempo e spazio dedicare agli altri senza sacrificare il proprio benessere.
Se anche tu ti senti in trappola tra il desiderio di rendere felici gli altri e il bisogno di avere una tua vita, la psicoterapia può aiutarti a liberarti dai sensi di colpa che non ti appartengono.
Liberati anche tu dai sensi di colpa
La storia di Luca è quella di tante persone che si sentono schiacciate dal bisogno di soddisfare aspettative impossibili. Ma la buona notizia è che puoi cambiare questo schema.
Se hai vissuto con il peso del senso di colpa, se senti di dover sempre fare felici gli altri a discapito di te stesso, è il momento di iniziare un percorso di cambiamento.
Non sei responsabile delle emozioni altrui. Non sei una cattiva persona se scegli di pensare a te stesso.
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