Attacchi di panico in primavera: e se fosse colpa dell’istamina?

L’istamina è una molecola che agisce come mediatore chimico nei processi infiammatori e nelle reazioni allergiche ed è coinvolta in varie funzioni fisiologiche, tra cui alcune funzioni del sistema nervoso centrale. In particolare, l’istamina agisce  come neurotrasmettitore nel cervello, influenzando il ciclo sonno-veglia e la regolazione dell’appetito.

Finora sapevamo che le reazioni allergiche e l’asma sono spesso trattate con antistaminici, che bloccano i recettori dell’istamina per alleviare i sintomi.

Un recente studio (Hyuk&Geunwoong, 2013) ha descritto il caso di una paziente coreana di 52 anni che soffriva di orticaria cronica spontanea e disturbo di panico da 23 anni. La paziente è stata trattata con idrossizina, un antagonista del recettore H1 dell’istamina di prima generazione. Il disturbo di panico e l’orticaria cronica spontanea sono regrediti, e la paziente non ha mostrato ulteriori manifestazioni cliniche di disturbo di panico né di orticaria.

Considerando questi risultati clinici, gli autori dello studio ipotizzano che l’immunopatogenesi del disturbo di panico e dell’orticaria cronica spontanea sembrano essere simili e l’istamina sembra essere la chiave per l’immunopatogenesi di entrambe le malattie.

Dai risultati di questo caso, si possono dedurre diverse possibilità:

1) L’orticaria potrebbe essere il fattore scatenante principale del disturbo di panico,

oppure

2) le manifestazioni cliniche del disturbo di panico, inclusi gli attacchi di panico, potrebbero essere provocate dall’istamina.

Le due malattie insieme sembrano costituire una sindrome causata da uno squilibrio della sensibilità dei recettori dell’istamina.

Basta davvero un antistaminico per curare il panico? 

L’uso di antistaminici per trattare il disturbo di panico non è una pratica comune o standardizzata. Tuttavia, ci sono alcuni studi e casi clinici che suggeriscono un potenziale ruolo degli antistaminici in questo contesto, basato sul fatto che l’istamina può influenzare le risposte di ansia e panico tramite la neuroimmunomodulazione.

Ecco alcune considerazioni:

• Evidenze preliminari: alcuni studi hanno osservato che i pazienti con disturbi d’ansia o panico possono avere livelli alterati di istamina o risposte anomale agli stimoli istaminici. In questi casi, gli antistaminici potrebbero teoricamente ridurre i sintomi.

• Antistaminici di seconda generazione: alcuni antistaminici di seconda generazione, come la cetirizina e la loratadina, che hanno meno effetti collaterali sedativi, potrebbero essere considerati per il loro potenziale impatto sulla regolazione dell’istamina senza compromettere la funzionalità quotidiana.

• Studi clinici limitati: attualmente, non ci sono ampie prove cliniche che supportino l’uso degli antistaminici come trattamento principale per il disturbo di panico. La maggior parte dei trattamenti standard per il disturbo di panico include terapie cognitive comportamentali e farmaci come gli antidepressivi SSRI o SNRI e le benzodiazepine.

• Consultazione medica: è fondamentale che chi soffre di disturbi di panico consulti un medico o uno psichiatra prima di iniziare qualsiasi trattamento. Un professionista della salute mentale può valutare il singolo caso e determinare se l’uso di antistaminici potrebbe essere appropriato come parte di un approccio terapeutico più ampio.

In conclusione, mentre ci sono alcune indicazioni che gli antistaminici potrebbero avere un ruolo nel trattamento del disturbo di panico, essi non sono attualmente riconosciuti come trattamento standard per il disturbo di panico.