trauma e resilienza

Trauma e resilienza: la crisi come opportunità di crescita

Essere esposti ad eventi avversi che mettono in pericolo la nostra vita si accompagna spesso a disagio psicologico. Se sono noti gli effetti negativi del trauma, in pochi sanno che alcune persone possono andare incontro a un processo di vera e propria crescita post-traumatica.

Cosa succede dopo un trauma?

La parola trauma deriva dal greco e significa ferita. Nella nostra lingua la utilizziamo sia per indicare le ferite del corpo (per es., un trauma osseo o lacero-contuso), sia per quelle psicologiche.
Eventi avversi come incidenti e catastrofi possono danneggiare la salute fisica ma anche dare origine a diverse forme di malessere psicologico.
Il disagio psicologico connesso al rischio di morire, alla perdita di beni, al lutto per i propri cari, può richiedere spesso trattamenti psicoterapici e farmacologici. Nelle situazioni più gravi, infatti, la persona può sperimentare una forte sofferenza psicologica. I disturbi dell’adattamento alle nuove condizioni di vita post-trauma sono molto comuni. Ma sono altrettanto frequenti i disturbi acuti da stress.

Fenomenologia del trauma

Con le dovute differenze da caso a caso, la persona può sperimentare uno stato di allarme e tensione che le impedisce di vivere normalmente. Il sonno può essere disturbato. Anche da svegli, però, i ricordi dell’evento possono interferire con le attività consuete. L’umore può essere irritabile o depresso e non raramente si avverte ansia.
Quelli appena descritti sono gli esiti più conosciuti connessi all’esperienza del trauma. Meno noti sono gli effetti positivi che si verificano in diversi casi a seguito di un evento avverso. Per descriverli si utilizza un’espressione specifica, crescita post-traumatica.
In effetti, circa il 70% delle persone sopravvissute ad eventi traumatici riportano cambiamenti psicologici positivi. Si tratta di una percentuale molto elevata che rende conto di un processo di sviluppo che può essere spiegato considerando il ruolo della sofferenza. Il dolore, infatti, costringe i sopravvissuti a ricercare e costruire nuovi significati in un processo di cambiamento dagli esiti spesso sorprendenti.

Cosa si intende per crescita post-traumatica?

È soprattutto grazie alla diffusione della psicologia positiva che si è cominciato a parlare delle possibilità di sviluppo attivate dai traumi.
Le ricerche internazionali sull’argomento si sono diffuse negli ultimi venti anni. Numerosi studiosi hanno cominciato ad interessarsi delle storie positive e dei successi conseguenti a eventi di vita traumatici. Questi studi hanno bene evidenziato che, se l’evento traumatico può destabilizzare completamente la persona e devastarla psicologicamente, può anche spingerla a rifiorire.
È in questo modo che è stato sviluppato il concetto di crescita post-traumatica, riferendosi alla tendenza a riportare cambiamenti positivi a seguito di un trauma.

Le 3 aree della crescita post-traumatica

La crescita post-traumatica riguarda in genere tre diverse aree: la percezione di sé, le relazioni interpersonali e la propria filosofia di vita. Meno frequenti sono i cambiamenti religiosi o spirituali o quelli che riguardano la scoperta di nuove possibilità sul proprio percorso.

Rispetto alla percezione di sé, molte persone segnate da traumi arrivano a una rappresentazione di loro stessi come sopravvissuti. In tal senso, sentirsi un survivor è molto diverso che percepirsi come la vittima di una disgrazia. Il sopravvissuto, infatti, sarà maggiormente consapevole delle proprie risorse e del fatto di avercela fatta. Allo stesso modo, migliore sarà anche la consapevolezza delle proprie fragilità, fattore che aumenta le probabilità che possa rivolgersi agli altri per riceverne l’aiuto necessario.

Si tratta di aspetti strettamente connessi anche ai cambiamenti relativi alle relazioni con gli altri. Maggiore profondità relazionale ed empatia, migliore capacità di esprimere le emozioni, altruismo e compassione sono tra gli esiti più comuni.
Rispetto alla filosofia di vita, invece, il trauma sembra aiutare le persone ad apprezzare maggiormente il tempo, spingendole a vivere più intensamente. Le persone che vanno incontro a crescita post-traumatica, quindi, riescono a dare un nuovo significato agli eventi avversi o al dolore ad essi connesso.

Quali fattori promuovono la crescita post-traumatica?

La probabilità di andare incontro ad una crescita post-traumatica dipende in buona parte dalla condizione psicologica pre-trauma. Nonostante ciò, è opportuno precisare che anche una persona già sofferente può mostrare una crescita post-traumatica. In parte, questa possibilità è dovuta al fatto che chi ha fatto esperienza difficoltà psicologiche in passato possiede strategie di fronteggiamento. Allo stesso modo, comunque, non bisogna trascurare che la condizione di salute mentale pregressa possa porre un freno alla crescita post-traumatica. Persone con uno stato di salute mentale pre-trauma migliore, cioè, mostrano in genere una maggiore crescita di quelle che avevano problemi precedenti.

Trauma e personalità

Numerosi studi, inoltre, hanno messo in relazione la crescita post-traumatica con alcune caratteristiche di personalità.
In primo luogo, le persone propense all’ottimismo e alla speranza sono in genere più pronte ad adottare risposte flessibili a seguito di eventi avversi. Fanno più facilmente progetti e piani, individuando obiettivi e strategie attive. In secondo luogo, anche le persone capaci di tollerare incertezza e ambiguità sono portate ad affrontare il trauma in maniera creativa. Infine, uno stile cognitivo aperto e complesso consente di vedere i problemi da nuove prospettive e creare nuove connessioni tra eventi.

Quali sono le relazioni tra intervento psicologico e crescita post-traumatica?

In caso di traumi rivolgersi a un professionista della salute mentale può essere utile se si sta vivendo una condizione di malessere. Il livello di sofferenza provato dalla persona, infatti, può comprometterne la sua qualità di vita rendendo necessario un trattamento.
Anche laddove la persona ritenga gestibile la sua sofferenza, comunque, lo psicologo può giocare un ruolo nella promozione del benessere della persona.In questo caso, per esempio, l’intervento potrà maggiormente essere orientato alla mobilitazione delle risorse psicologiche ed all’attivazione di resilienza.

È in questo tipo di intervento che si possono facilitare anche i processi di crescita post-traumatica attraverso un percorso di supporto allo sviluppo.
Nel dettaglio, la persona potrà essere supportata nell’acquisire consapevolezza sull’importanza di cambiare schemi di pensiero ed azione, costruendo nuovi significati intorno alla vita.
Si tratta di un passaggio fondamentale che può essere facilitato dalla rifigurazione della crisi come momento che comporta rischi ma anche di nuove possibilità d´azione.

Riferimenti bibliografici
Prati, G. & Pietrantoni, L. (2006). Crescita post-traumatica: un’opportunità dopo il trauma? Psicoterapia Cognitiva e comportamentale, 12, 2: 133-144.