Perché lo psicoterapeu­ta non è sempre gentile con me?

Ti sei mai chiesto perché perché lo psicoterapeu­ta non è sempre gentile e accondiscendente con te durante le sedute? La risposta in questo articolo. 

 

Il ruolo dello psicoterapeuta

Il ruolo dello psicoterapeuta è complesso e variegato, e la sua approccio non è sempre caratterizzato dalla gentilezza e dall’accondiscendenza. Innanzitutto, è essenziale comprendere che la terapia non è una relazione amichevole, ma piuttosto un contesto professionale in cui il terapeuta guida il paziente nel processo di autoesplorazione e cambiamento.

L’apparente mancanza di gentilezza può derivare da un intento terapeutico ben preciso. A volte, uno psicoterapeuta può adottare un tono più diretto o sfidante per spingere il paziente a esplorare aspetti difficili o evitati della propria vita.

La gentilezza costante non è sempre o necessariamente il veicolo più efficace per stimolare la riflessione e il cambiamento.

Inoltre, uno psicoterapeuta può non essere sempre gentile per evitare la complacenza.

La gentilezza eccessiva potrebbe portare il paziente a sentirsi autorizzato a rimanere nella sua zona di comfort, e ciò impedirebve la crescita, la trasformazione e la guarigione.

La sfida può essere un mezzo per stimolare la consapevolezza e motivare il paziente ad affrontare questioni più profonde.

Allo stesso tempo, è fondamentale riconoscere che la gentilezza non è sinonimo di comprensione.

Un terapeuta può dimostrare empatia senza essere eccessivamente gentile, focalizzandosi invece sulla comprensione profonda delle esperienze del paziente e sulla facilitazione di un ambiente sicuro in cui esplorare emozioni difficili.

In alcuni casi, la mancanza di gentilezza può derivare da una scelta terapeutica volta a instillare l’autonomia del paziente. Aiutare il paziente a sviluppare la capacità di affrontare le sfide senza dipendere eccessivamente dal supporto del terapeuta può essere un obiettivo terapeutico importante.

Va anche sottolineato che gli stili terapeutici variano ampiamente tra gli psicoterapeuti. Alcuni adottano un approccio più orientato alla soluzione e incoraggiano la gentilezza, mentre altri preferiscono una metodologia più analitica o confrontativa. La scelta dello stile può dipendere dalla formazione del terapeuta, dalla teoria di riferimento e dalla valutazione specifica delle esigenze del paziente.

Inoltre, l’apparente mancanza di gentilezza può riflettere il proprio stile personale del terapeuta.

Ultimo punto da considerare, la sensibilità al “dolore” varia da paziente a paziente.

In conclusione, ciò che uno psicoterapeuta ha sempre in mente è il benessere dei propri pazienti. Proprio come un dottore che, per curare una ferita deve tagliare, cucire, disinfettare, così uno psicoterapeuta che voglia curare le ferite dell’anima sarà chiamato a “operare” consapevole che potrà causare un dolore, necessario, e mai accessorio, alla guarigione di chi gli sta davanti.