L’ansia da separazione negli adulti

L’ansia da separazione negli adulti è un disturbo psicologico caratterizzato da una preoccupazione eccessiva e irrazionale riguardo alla separazione da persone o luoghi a cui si è legati emotivamente. Mentre comunemente associata ai bambini, l’ansia da separazione può persistere o svilupparsi anche in età adulta, influenzando significativamente la qualità della vita di chi ne soffre.

Le cause dell’ansia da separazione

Uno degli aspetti distintivi dell’ansia da separazione negli adulti è la paura intensa e persistente di essere lasciati soli o di separarsi dal partner, dai familiari o dagli amici. Questo timore può portare a evitare situazioni in cui potrebbe verificarsi la separazione o cercare costantemente conferme rassicurazioni da parte degli altri.

Le cause dell’ansia da separazione negli adulti sono complesse e possono derivare da diverse esperienze di vita. Tra le possibili cause, vi sono esperienze traumatiche nella prima infanzia, eventi stressanti come la perdita di una persona cara o la fine di una relazione, cambiamenti significativi nella vita, come traslochi o nuovi lavori. Queste situazioni possono scatenare o esacerbare l’ansia da separazione.

I sintomi dell’ansia da separazione

I sintomi dell’ansia da separazione negli adulti possono variare, ma spesso includono:

  • preoccupazioni costanti riguardo a eventi futuri di separazione
  • sintomi fisici come mal di stomaco e tremori
  • difficoltà a concentrarsi su attività quotidiane a causa dell’ansia.
  • In alcuni casi estremi, l’ansia da separazione può sfociare in attacchi di panico.

Le origini dell’ansia da separazione

Le manifestazioni di ansia sono indubbiamente legate a una forma di preoccupazione profonda; questa ansia, in particolare, ha radici che si sviluppano fin dalle prime fasi della vita. Non è un caso che sia sperimentalmente possibile distinguere la formazione di un attaccamento ansioso nei primi due anni di vita di un individuo. John Bowlby spiega che l’attaccamento ansioso si sviluppa perché le esperienze di un bambino lo hanno portato a costruire un modello di figura di attaccamento genitoriale difficilmente accessibile o non propensa a rispondergli quando ne ha bisogno. Infatti, la stabilità e la prevedibilità dell’ambiente influenzano la sicurezza dell’attaccamento di un bambino: più il contesto è stabile, più l’attaccamento tende a essere sicuro, mentre la discontinuità e l’imprevedibilità generano un attaccamento ansioso.

L’incoerenza nella risposta genitoriale alle richieste di cura si traduce per il bambino in una mancanza di affidabilità nella protezione, limitando così la sua capacità di esplorare l’ambiente. L’attenzione e la cura da parte dei genitori, pur stimolando l’esplorazione, possono ostacolarla a causa dell’instabilità del legame. Questa oscillazione viscerale tra costrizione e necessità di esplorazione si manifesta fin dalle prime fasi dello sviluppo, creando una sensazione di pericolo che, in età infantile, è confinata alla dimensione concreta. Per i bambini con questa forma di attaccamento, l’ansia segnala visceralmente la presenza di un possibile pericolo che, a questa età, è limitato a dimensioni concrete. La costanza del legame genitoriale influisce direttamente sull’intensità della sensazione di minaccia: maggiori sono la coerenza e la prevedibilità delle risposte genitoriali, minore è la minaccia percepita, e viceversa. Nell’età adulta, quella forma primordiale di ansia può assumere diverse sfumature, che vanno dalla preoccupazione all’apprensione, dall’inquietudine all’angoscia, fino al tormento e al panico.

L’ansia come mancanza di fiducia nel futuro

L’emozione dell’ansia è intrinsecamente legata al concetto di tempo, in particolare all’anticipazione del futuro, posizionandosi in contrasto con le emozioni legate all’attesa fiduciosa. La peculiarità dell’ansia risiede nel fatto che la minaccia è proiettata nel futuro, rendendola inevitabilmente irreale. Questa distinzione essenziale la separa dalla paura immediata generata dalla presenza immediata di un pericolo, e pertanto, non può essere considerata un’emozione di base. Poiché l’ansia si struttura attraverso l’organizzazione del tempo, assume significati e intensità variabili in base a come la personalità dà forma narrativa alla propria dimensione temporale. Di conseguenza, diverse personalità avranno modi differenti di percepire l’ansia.

La variabile cruciale che sembra influenzare la formazione dell’identità personale è la prevedibilità della risposta genitoriale alla richiesta di prossimità da parte del bambino.

  • Una reciprocità basata sulla prevedibilità consentirà al bambino di differenziare in modo più netto e precoce la percezione dei suoi vissuti, influenzando la costruzione dell’identità attraverso questa fonte interna e conferendo un carattere viscerale alle emozioni.
  • Al contrario, una reciprocità basata sull’inconsistenza, ambiguità o estrema variabilità nella risposta genitoriale renderà più difficile per il bambino discriminare gli stati emotivi e demarcare il proprio mondo interiore. In questo caso, la costruzione dell’identità sarà vincolata dall’esterno, e il riferimento all’esterno definirà il processo riflessivo introspettivo. E’ guardando l’altro (e non più me stesso) che capisco come mi sento!

Si può guarire dall’ansia da separazione?

Spesso si pensa che se abbiamo avuto un certo passato, per esempio dei genitori poco affidabili, negligenti o incapaci di prendersi cura di noi, saremo destinati a vivere nell’ansia. Questo non è vero. Molte persone, per esempio, trovano nella vita altre figure di attaccamento, solide, coerenti e sufficientemente buone, sulle quali riposizionarsi e sviluppare uno stile di attaccamento sicuro. Sono i cosiddetti “ansiosi recuperati“. La vita è in grado di soprenderci a ogni passo. Restare disponibili e aperti alle possibilità che l’esistenza ci pone dinanzi significa non rassegnarsi all’idea malsana che tutto è stato già scritto. Siamo fatti di tempo e non siamo quindi esseri finiti. “Finché c’è vita c’è speranza”, recita un vecchio detto. E’ davvero così. Non è finita ancora. C’è ancora da vivere. Spetta a noi l’onore (e l’onere) di prenderci cura della nostra esistenza al meglio delle nostre capacità.

La guarigione dall’ansia da separazione attraverso la psicoterapia è un processo delicato e mirato a promuovere la sicurezza emotiva e la resilienza. La terapia offre un ambiente sicuro dove esplorare e comprendere le radici profonde dell’ansia da separazione, spesso legate a esperienze passate di separazione o perdita. L’empatia e la comprensione fornite dal terapeuta contribuiscono a creare un legame terapeutico che aiuta la persona a sviluppare una maggiore fiducia in se stesso e negli altri, mitigando progressivamente l’ansia da separazione e aprendo la strada a relazioni più sicure e appaganti.