Dipendenza da sesso e ipersessualità
Dipendenza da sesso e ipersessualità. Individuare e diagnosticare un disturbo da dipendenza sessuale non è sempre facile. La fenomenologia dei comportamenti sessuali è infatti differente da persona a persona. Dal momento poi che il sesso riguarda la sfera più intima della vita privata, è difficile individuare i confini tra comportamenti sani e psicopatologici.
Attualmente il DSM-5 (Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders) non riconosce la diagnosi di “dipendenza sessuale” come disturbo.
La definizione però è stata data già negli anni 80 dal Council on Sex Addiction:
La dipendenza da sesso è una persistente e crescente modalità di comportamento sessuale messo in atto nonostante il manifestarsi di conseguenze negative per sé e per gli altri.
Council on Sex Addiction
Fenomenologia della dipendenza da sesso
Le manifestazioni del disturbo sono molteplici. C’è il bisogno incontrollato di avere frequenti rapporti sessuali. Oppure l’incapacità di resistere all’impulso sessuale, anche in luogo e momenti non appropriati.
Chi ne soffre ha poco potere sul proprio comportamento. Se non soddisfa i propri impulsi, si ritrova a vivere nel disagio e nel malessere.
Molte volte la dipendenza sessuale rappresenta un meccanismo di coping. Letteralmente coping significa “gestire qualcosa”, e in psicologia indica una serie di comportamenti messi in atto per cercare di tenere sotto controllo o quantomeno minimizzare situazioni o eventi stressanti. Insomma, un metodo per alleviare l’ansia che si presenta in certi momenti. E se alcuni si buttano sul cibo per gestire ansia e stress, altri prediligono quest´altra modalità di sentirsi, comunque, secondo corporeità.
Le conseguenze negative si ripercuotono sugli ambiti relazionale, emozionale e fisico, ma anche finanziario, legale, lavorativo e sociale.
Il comportamento sessuale compulsivo è una strategia utilizzata per alleviare le emozioni negative e generarne di positive.
Una sorta di anestetico per l’ansia. Ma proprio come per il dolore fisico, quando l’effetto dell’anestetico si esaurisce, il dolore riappare e serve una nuova dose. Fino alla scomparsa del sintomo fisico. Allo stesso modo, quando l’effetto anestetico innescato dal meccanismo di coping si esaurisce, nella persona affiorano emozioni negative come rabbia, senso di colpa, tristezza o vergogna. Ovviamente, il primo pensiero è ricorrere nuovamente al proprio anestetico personale.
In questo senso la dipendenza sessuale è un sistema che si autoalimenta. Tramite questo comportamento, la persona cerca una via di fuga dalla pressione o un modo per distaccarsi dalla realtà. Purtroppo questo è anche lo stesso comportamento che fa nascere senso di colpa, vergogna e delusione. E da qui riparte il circolo.
Quali sono gli elementi da tenere in considerazione per decidere se un comportamento rientri nella sfera della normale esperienza sessuale e oppure faccia parte di un disturbo?
Ci sono una serie di schemi comuni fra i disturbi da dipendenza come per esempio il gioco d’azzardo, che possono rilevarsi anche della disturbo da dipendenza sessuale.
1 – L’alterazione emotiva che costituisce il fulcro del comportamento sessuale compulsivo.
2 – Perdita di controllo sulle proprie azioni, che si può manifestare come un desiderio persistente di ripetere il comportamento oppure l’incapacità di interromperlo.
3 – Ricadere sempre nello stesso comportamento nonostante la consapevolezza delle conseguenze negative di esso. Gli effetti negativi possono riguardare difficoltà finanziarie o coniugali, oppure professionali. O anche semplice malessere interiore dopo aver ripetuto il gesto. Nonostante questo chi ne soffre non riesce a fermarsi.
4 –Pensiero costantemente fisso sull’oggetto della propria dipendenza. Il soggetto investe molto tempo ed energia a pensare quando potrà ripetere il meccanismo da cui è dipendente, o anche a cercare di imporsi di non ricaderci nuovamente.
In sostanza, un comportamento in sé non definisce la dipendenza, ma solo la relazione della persona con quel particolare atto. In questo caso, non sono esclusivamente i comportamenti legati al sesso a creare il disturbo; la patologia prescinde dal tipo di azione. E’ invece la percezione di incontrollabilità, che si ripercuote in una reale incapacità di frenare l’impulso, a dare vita in una persona a un disturbo da dipendenza sessuale.
In quali ambiti si manifesta la dipendenza sessuale?
Potenzialmente qualsiasi comportamento sessuale può trasformarsi in n disturbo da dipendenza. Ci sono però una serie di situazioni che fanno scattare più facilmente il meccanismo patologico.
1 – Sesso online e virtuale.
E’ una nuova forma di dipendenza, figlia del tempo della tecnologia. Rientrano in questa categoria: pornografia online, chat erotiche, sesso online. Il problema principale per chi soffre del disturbo è che queste tentazioni sono a portata di mano. Non si deve neppure uscire di casa: basta una connessione e uno schermo. Molte risorse sono anche gratuite.
Il disturbo è così diffuso che è stato coniato in termine apposito: pornodipendenza. Il soggetto passa molte ore a cercare materiale porno on line, spesso in tutto il suo tempo libero. Nei casi più gravi, arriva a togliere ore al lavoro per continuare ad alimentare la propria dipendenza. In questo tipo di comportamento sessuale, inoltre, non è prevista vera interazione con l’altra persona. Il soggetto si sente così libero di scatenare la propria fantasia senza alcun tipo di riserbo. In realtà la fantasia si esaurisce in immagini stereotipate e precostituite.
2 – Masturbazione.
L’atto in sé ovviamente non costituisce alcun tipo di disturbo ma, di nuovo, è il modo in cui la si vive che può fornire un indice di problematicità. Come dipendenza è spesso legata alla pornografia on line. La persona compie l’atto masturbatorio utilizzando materiale pornografico, oppure pratica il voyeurismo, cioè assiste a rapporti sessuali di altri, dal vivo o online.
Spesso, chi soffre di disturbi sessuali, vive la masturbazione con disagio, perché è una sostituzione di un oggetto desiderato quasi con ossessione. Non potendo vivere la situazione idealmente immaginata, deve ripiegare sulla masturbazione.
A volte per paura che la voglia di masturbarsi prenda il sopravvento la persona arriva a isolarsi, temendo di non poter resistere all’impulso. Nei casi più gravi, si instaura un meccanismo per il senso di appagamento sessuale corre in maniera inversamente proporzionale alla frequenza dell’attività. La persona è così sempre più frustrata e arrabbiata, perché perde la sensazione di consolazione che cerca proprio ricorrendo alla dipendenza.
3 – Partner sessuali multipli.
Anche in questo caso,il discorso non riguarda le abitudini personali, né ha a che fare con la moralità. La libera scelta di avere differenti partner consenzienti non rientra in alcun modo in una sfera patologica. Ma chi soffre di dipendenza sessuale non vive questa condizione come una scelta. Spesso si trova costretto ad adattarsi: non sceglie un partner sulla spinta dell’eccitazione sessuale prodotta dalla persona in sé o da caratteristiche personologiche, ma sceglie il primo partner sessuale disponibile. Spesso è una questione di tempo: pur di dedicare tutto il tempo libero che ha a quest’attività, ne investe il meno possibile nella ricerca del partner.
Quando ricorre invece alla prostituzione, spesso sono le risorse materiale a decidere per li. Se il disturbo va avanti da tempo, il soggetto può aver già investito molto del denaro che aveva a disposizione, se addirittura non ha perso il lavoro per questa sa condizione. Pur di arrivare il prima e il più facilmente possibile a consumare un rapporto sessuale è disposto anche ad accettare rischi, igienici e infettivi, o ambientali, valutando la persona con cui avrà rapporti solo dal fatto che sia disponibile.
Qual sono i sintomi comportamentali della dipendenza sessuale?
Frequenti incontri di tipo sessuale
Masturbazione compulsiva
Ricerca di partner sessuali sempre diversi
Numerosi tentativi falliti di interrompere o ridurre il comportamento sessuale problematico o eccessivo
Intraprendere attività sessuali anche senza la presenza di eccitazione fisica
Uso frequente di pornografia
Conseguenze legali derivanti dal comportamento sessuale
Quali sono i sintomi psicologici della dipendenza sessuale?
Pensieri ossessivi legati al sesso.
Razionalizzazione del proprio comportamento sessuale compulsivo.
Senso di colpa legato a un comportamento sessuale eccessivo.
Solitudine, noia o rabbia.
Depressione, bassa autostima.
Vergogna e segretezza sui propri comportamenti sessuali.
Indifferenza nei confronti del proprio partner sessuale abituale.
Mancanza di controllo in diversi aspetti della propria vita, non direttamente legati al comportamento sessuale.
Desiderio di evitare o eliminare le emozioni negative.
Preferenza per il sesso in anonimato.
Progressiva disconnessione tra sesso e intimità.
Anche chi soffre di un problema di dipendenza dal sesso va incontro a fenomeni tipici delle dipendenze.
Tra questi il craving, ossia un intenso desiderio della sostanza o del comportamento da cui l’individuo dipende.
L´assuefazione, per cui l´individuo necessita di quantitativi maggiori di sostanza o di mettere in atto sempre più i comportamenti che generano dipendenza
I sintomi di astinenza, che producono sgradevoli sensazioni fisiche e psicologiche in assenza della sostanza o se non si mette in atto il comportamento che genera dipendenza.
Inoltre, con il trascorrere del tempo, si manifestano dei veri e propri cambiamenti psicofisiologici. Primo fra tutti si assiste a un aumento della sintomatologia ansiosa. Per far fronte a tale ansia il comportamento problematico viene rimesso in atto per alleviare o evitare tali sintomi.
Che impatto ha la dipendenza dal sesso sulla psiche della persona?
La dipendenza dal sesso impatta profondamente sulla vita emotiva della persona.
Spesso chi ne soffre sperimenta un incremento dei livelli di ansia, inadeguatezza, colpa, vergogna, depressione e aggressività. Inoltre possono comparire pensieri e fantasie intrusivi che impediscono alla persona di lavorare e concentrarsi.
Cura e trattamento della dipendenza sessuale
L’efficacia di programmi di trattamento integrato che includono la psicoterapia di gruppo, la psicoterapia individuale e quella farmacologica è stata ampiamente dimostrata.
La psicoterapia rimane l’intervento più strutturato e, attualmente, quello in grado di offrire maggiori potenzialità per il trattamento delle dipendenze sessuali.
Anche terapia di gruppo permette di alleviare i sensi di colpa, di segretezza, di stigmatizzazione che sono connessi alle condotte ipersessuale. Inoltre fornisce un mutuo sostegno importante per la motivazione a perseguire le mete terapeutiche.