Come superare l´ansia da prestazione
Ansia da prestazione. Alla ricerca della performance perfetta. Come superare l´ansia da prestazione? Anche se molti avranno legato l´ansia alla vita sessuale, l’ansia da prestazione ci può colpire nelle più svariate situazioni. Nell’articolo alcuni spunti per comprendere questa forma d’ansia e per capire come superarla.
Che cos’è l’ansia da prestazione?
Prima di un esame importante o di un colloquio di lavoro, è esperienza comune sperimentare tensione e sentirsi agitati. Possiamo avvertire sensazioni fisiologiche fastidiose, come sudorazione o tachicardia. Lato psiche, la nostra mente può essere occupata da pensieri negativi che riguardano sentimenti di inadeguatezza e incapacità. Talvolta, possiamo anche mostrarci impacciati nei movimenti o apparire indecisi. Simili esperienze sono comuni e probabilmente ci hanno sicuramente riguardati tutti nel caso di eventi particolarmente decisivi per il nostro futuro. Tuttavia, per diverse persone l’ansia da prestazione può essere una esperienza non occasionale ma frequente. Le difficoltà comportamentali si manifestano spesso con forme di evitamento delle situazioni temute. Inoltre ci si può sentire costantemente stressati o irritabili. Non solo. Si possono manifestare sintomi a carico di diversi organi. Tra questi, fastidi gastro-intestinali, problemi osteo-articolari, difficoltà respiratorie. Ma anche insonnia. Tutti questi fastidi influenzano negativamente la qualità della vita di chi soffre di ansia da prestazione.
La paura di fallire
In effetti, per chi soffre di questa tipologia di ansia, la paura di fallire è sempre dietro l’angolo. Questa non dipende tanto dalla qualità percepita della propria preparazione, né dalla difficoltà di un compito, né dall’esperienza accumulata in precedenza. Piuttosto sembra nascere da sentimenti di inadeguatezza tout court.
L’ansia da prestazione, quindi, può innescarsi in moltissime situazioni socio-relazionali, lavorative o scolastiche. La paura di non riuscire a raggiungere uno standard o un obiettivo è grande. E il timore di fallire può innescare una risposta allo stress che può avere un impatto sul nostro benessere. Sia meccanismi di forte inibizione che di vero e proprio evitamento limitano poi le possibilità di azione della persona.
Cosa differenzia l’ansia da prestazione dalle altre forme di ansia?
Ma qual è la differenza tra l’ansia da prestazione e le altre tipologie di ansia?
Se le diverse forme di ansia hanno spesso le stesse manifestazioni e le stesse conseguenze su corpo e psiche, la tipologia di cui stiamo parlando si caratterizza per alcuni aspetti specifici che accomunano chi ne soffre. In genere, si tratta di persone che hanno fatto proprio un ideale di perfezione estremo. Per chi soffre di ansia da prestazione, insomma, gli standard prestazionali di riferimento possono essere molto elevati. Le situazioni vengono percepite come una prova. Ne consegue che l’aspettativa è di soddisfare criteri di giudizio molto elevati. In diversi casi il giudice più importante, ma anche quello più severo, è interno. La persona può percepire di non essere abbastanza, di essere piena di difetti o mancanze. Si tratta di una condizione che è frequente quando sono scarse l’autostima ma anche l’autoefficacia percepita. In maniera non alternativa, per molti il giudice è esterno e diventa di fondamentale importanza il giudizio dell’altro. In questo secondo caso, il contesto sociale di riferimento gioca un ruolo rilevante e dall’approvazione dell’altro dipende la possibilità di mantenersi in una condizione di buon equilibrio psicologico. Ricevere un brutto voto ad un esame o un feedback negativo può avere un impatto sulla persona. E spesso alimenta meccanismi che scoraggiano nei tentativi di impegnarsi in ulteriori e nuove esperienze. In moltissimi casi, gli sforzi dell’individuo si concentrano solo sui risultati. Per questo è possibile perdere il piacere di fare qualcosa di nuovo, di mettersi alla prova in un compito ritenuto difficile. Ma anche di prestare la propria attenzione alle opportunità che sono sempre implicite nelle sfide che affrontiamo quotidianamente.
Quali sono i rapporti tra ansia da prestazione e disturbi psicologici?
Se non viene trattata in maniera appropriata, l’ansia da prestazione può alimentare dei processi disfunzionali che ostacolano la persona nel suo progetto di vita e ne peggiorano l’adattamento. Come indicato dal manuale diagnostico-statistico dei disturbi mentali, il DSM 5 (2013), inoltre, le manifestazioni dell’ansia da prestazione, potrebbero far parte dei quadri sintomatologici caratteristici di veri e propri disturbi d’ansia. Tra questi il disturbo d’ansia generalizzata, il disturbo di panico, la fobia sociale. Talvolta, poi, l’ansia da prestazione può riguardare la vita sessuale dell’individuo, motivo per cui potrebbe essere l’indicatore di una disfunzione sessuale.
Come superare l´ansia da prestazione?
Come superare l´ansia da prestazione? Sicuramente è opportunorivolgersi a un professionista specializzato nella diagnosi e cura dei disturbi di ansia. Rivolgersi ad un professionista con specifiche competenze nel campo dei disturbi di ansia è un valido aiuto in tutti quei casi in cui elevati livelli di ansia da prestazione hanno un impatto negativo sulla performance sportiva, compromettendo il risultato anche quando è alla portata dell’atleta. Come è stato ormai accertato da numerosi studi, infatti, un livello di ansia non eccessivo ha un impatto positivo sulla prestazione. Questo è vero soprattutto quando il compito è alla portata di chi lo sostiene e si è fatto sufficiente esercizio per sostenerlo. Diverso è per le forme di ansia da prestazione che risultano poco controllabili e che, per questo, avranno maggiori probabilità di avere un impatto negativo sulla prova.
Quali trattamenti per l’ansia da prestazione?
Uno dei modelli terapeutici che si è rivelato particolarmente efficace nel caso del trattamento dei disturbi d’ansia e, quindi, anche dell’ansia da prestazione, è rappresentato dalla psicoterapia cognitivo-neuropsicologica.
Anche le tecniche di imagery e di rilassamento possono coadiuvare e rivelarsi particolarmente utili. Sia per gli sportivi che per chi soffre di ansia da prestazione tra le lenzuola. Queste tecniche lavorano sulla modificazione delle componenti somatiche dell’ansia e sull’apprendimento di modalità finalizzate ad attenuare la tensione e rilassare il corpo.
Per concludere, in un momento che ci confronta con la possibilità di un nuovo lockdown a causa del Coronavirus, non è superfluo sottolineare che è possibile rivolgersi ai professionisti della salute mentale anche in modalità online.
Riferimenti bibliografici
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.
Bögels, S. M., Alden, L., Beidel, D. C., Clark, L. A., Pine, D. S., Stein, M. B., & Voncken, M. (2010). Social anxiety disorder: questions and answers for the DSM‐V. Depression and anxiety, 27(2), 168-189.
Woodman, T. I. M., & Hardy, L. E. W. (2003). The relative impact of cognitive anxiety and self-confidence upon sport performance: A meta-analysis. Journal of sports sciences, 21(6), 443-457.