La reazione ossessivo-compulsiva all´ansia
La reazione ossessivo-compulsiva all´ansia
Esistono tre modelli principali dell´origine dell´ansia:
- La fuga dall´ansia
- La reazione ossessivo-compulsiva all´ansia
- La reazione ansiosa sessuale
Oggi ci concentriamo sul secondo modello. Per leggere la prima parte dell´articolo, in cui spiego il modello della fuga dall´ansia clicca qui.
Come dicevo nel precedente articolo, questi tre modelli hanno un minimo comune denominatore: l’ansia anticipatoria.
Il modello della reazione ossessivo-compulsiva all´ansia
Come abbiamo visto, alcune forme di ansia originano dalla sfera somatica, mentre altre invece originano dalla dimensione psicologica. In altre parole, tra le basi costituzionali dell´ansia riconosciamo non solo le basi neurologiche ma anche gli stili di personalità. E tra questi soprattutto lo stile di personalità tendente ai disturbi ossessivo-compulsivi su cui possono facilmente innestarsi sintomi di ansia.
Nell’articolo precedente abbiamo visto che la reazione di fuga dall´ansia consiste nell´evitare le situazioni che generano ansia.
Sintomi d’ansia → Paura dell’ansia → Fuga dall’ansia
Ma esistono persone che non fuggono dall´ansia. Anzi, cercano di combatterla mettendo in atto delle azioni compulsive nel tentativo, appunto, di contenere l´ansia. È questa la reazione ossessivo-compulsiva all´ansia
Sintomi d’ansia → Paura dell’ansia → Lotta all´ansia
Marta era stata assalita improvvisamente dalla paura di impazzire. Quel giorno aveva subito chiamato subito un’ambulanza mentre era ancora al lavoro. Al pronto soccorso le diedero dei calmanti e le dissero di ritornare a casa.
Da quel giorno, però, Marta aspettava di impazzire da un momento all´altro. In particolare temeva di fare qualche gesto inconsulto. Come perdere il controllo dell´auto e uscire di strada, sfasciare la casa, addirittura gettare suo figlio di un anno dalla finestra. Era stata ricoverata nel reparto di Psichiatria del Policlinico di Milano, dove all´epoca svolgevo il tirocinio professionalizzante in psicoterapia.
Stai leggendo: I tre modelli dell´origine dell´ansia (Parte 2/3)
Prima dell´ansia
Prima di allora Marta svolgeva con soddisfazione il proprio lavoro. Si definiva una persona scrupolosa e precisa. Ma da quel giorno in cui quell´attacco d´ansia l´aveva assalita qualcosa era cambiato.
Aveva sperimentato una perdita di controllo. Per scongiurare che l´attacco di ansia potesse ripresentarsi, soleva dire a se stessa, quasi a mo´di mantra: “Va tutto bene, il lavoro procede senza difficoltà o stress, amo mio marito, e i bambini non mi causano preoccupazioni ” .
In gergo tecnico si chiamano compulsioni mentali. Lo scopo di tali compulsioni erano di tenere a bada quei pensieri ossessivi che tanto la tormentavano. In realtà non facevano che esercitare l´effetto contrario. Anzi, avevano contribuito ad aumentare l´intensità dei sintomi.
Notate bene come Marta non si fosse rinchiusa in casa quando i sintomi erano insorti. Aveva impugnato l´arma delle compulsioni e ogni giorno si recava puntualmente al lavoro. Fu proprio questo circolo vizioso, fatto di ansia, ossessioni e compulsioni a esacerbare la sintomatologia e a richiedere il ricovero in Psichiatria.
La psicoterapia
Durante il percorso di psicoterapia insegnai a Marta a non rimanere schiava delle proprie compulsioni. E a sostituire le compulsioni con azioni maggiormente appropriate all´estinzione dei sintomi di ansia. Nel giro di due settimane cominciò a stare meglio. Come era avvenuto il cambiamento?
Partiamo da una premessa. È tipico delle persone con uno stile di personalità tendente ai disturbi ossessivo-compulsivi l’intolleranza a ogni incertezza.
Per loro tutto deve essere e rimanere definito. Ma quando il mondo, o addirittura il proprio corpo, diventano indomabili le persone con questo stile di personalità cercano di compensare tale mancanza di conoscenza assoluta con la scrupolosità e il dubbio eccessivi che si traducono in paralisi decisionale.
A livello cognitivo ciò equivale a un’iperriflessività, a una coazione a osservarsi, e a una coscienza ipercritica, giudice severo che il paziente sperimenta come minacciante.
Le persone con stile di personalità tendenti al disturbo ossessivo-compulsivo hanno fame di certezze e stabilità. Ma “per gli umani nulla è perfetto”, come recita il Faust di Goethe.
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Pars pro toto
Ciò nonostante, la persona non rinuncia alla lotta e attua una riduzione di pars pro toto , per dirla con Bilz, cioè una sostituzione della parte per il tutto.
Se non posso avere controllo sul mondo, posso esercitare tale controllo sulla mia casa. E così iniziare a pulirla e lucidarla tutto il giorno. Tutti i giorni. O posso diventare ordinatissimo e scrupolosissimo sul lavoro. O ancora, posso lavare le mani più volte al giorno, per avere l´assoluta certezza di averle sempre pulite.
L´intervento psicoterapico consiste allora nell´aiutare la persona a rinunciare alla pretesa di essere sempre sicura. Un´indicazione che ritroviamo persino al capitolo 7 del libro dell´Ecclesiastico, che recita “Non essere eccessivamente scrupoloso (giusto) […] perché vorresti impazzire (distruggerti)?”.
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Clicca qui per leggere l´articolo sull´ultimo dei tre modelli dell´origine dell´ansia: la reazione ansiosa sessuale